A proposito della visita del Papa ad Auschwitz
C’è questo richiamo spirituale alla grande questione teologica del "silenzio di Dio": tema di teodicea assai stimolante per la riflessione di chi crede.
Non si parla però del connivente silenzio al nazismo dei cristiani - tedeschi e non - e della Chiesa, eccezion fatta per l'esperienza microscopica dei giovani e pacifici martiri della Rosa Bianca che si lasciarono ghigliottinare per la loro opposizione al nazismo in nome della fede in Gesù Cristo, del teologo e pastore protestante Dietrich Bonhoeffer e di pochi altri.
Ad Auschwitz morirono ebrei, zingari, omosessuali, handicappati, oppositori al nazismo di qualsiasi provenienza e colore.
Ricordare la responsabilità storica anche dei cristiani per le loro passive reticenze, omissioni e latitanze sarebbe utile perché tali orrori non abbiano a ripetersi.
Quanti "buoni cristiani", ad esempio, ancora oggi parlano con disprezzo di coloro che da loro sono ritenuti diversi?
S.D.
Inauguriamo la rubrica “Punture di spillo†con la prima “puntura di un semplice cristiano".